Roma, 31 agosto 2018 – Nel 2015, nei Paesi Ocse, il 46% dei medici è risultata essere di sesso femminile. Nel 1990 erano solo il 29% e secondo le previsioni future il loro numero è destinato ad aumentare. Tuttavia le donne sono ancora sottorappresentate nelle specializzazioni con i guadagni più alti, come la chirurgia. E’ quanto ha reso noto un report che ha analizzato i dati di 34 Paesi aderenti all’organizzazione. Sempre secondo l’Ocse con il 40% di donne medico l’Italia è sotto la media internazionale. Variazioni molto significative sono state riscontrate tra le varie nazioni. In Giappone e in Corea le donne medico sono solo il 20% mentre in Lettonia e in Estonia questa percentuale supera il 70%. “L’analisi dei numeri di paesi come Francia e il Canada – si evidenzia nel documento OCSE – suggeriscono che la percentuale di dottoresse tende ad essere maggiore nella medicina generale che in occupazioni più remunerative e specializzate. Nel 2014, per la maggioranza dei paesi selezionati dell’OCSE, gli stipendi degli specialisti era superiore a quella dei generalisti”. “Tutti questi dati – prosegue l’Organizzazione – suggeriscono che anche quando le lavoratrici ricercano professioni più qualificate nella professione medica, tendono ad essere sottorappresentate nei lavori con i guadagni più alti”.
AIOM: “Gli oncologi convocati da AIFA costretti alle dimissioni mai riunito il gruppo di lavoro, siano condivise le decisioni sui farmaci”
“Apprendiamo con rammarico che gli oncologi convocati dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) lo scorso gennaio per la prima riunione del gruppo di