Roma, 6 novembre 2019 – I pazienti con grave obesità che riescono a perdere almeno il 20% del loro peso, vedono dimezzare la probabilità di ammalarsi di cancro rispetto a chi non raggiunge la stessa perdita di peso. E’ quanto sostiene uno studio illustrato alla riunione annuale dell’American Society for Metabolic and Bariatric Surgery, in corso a Las Vegas in occasione della Obesity Week 2019. La chirurgia bariatrica ha dimostrato di essere il trattamento più efficace e duraturo contro l’obesità, condizione collegata a più di 40 malattie tra cui diabete di tipo 2, ipertensione, malattie cardiache, ictus, osteoartrosi e almeno 13 diversi tipi di cancro. I ricercatori della University School of Medicine di Portland, negli Usa, hanno esaminato i dati di 2.107 adulti sottoposti a intervento di bypass gastrico laparoscopico o bendaggio gastrico e con età media di 46 anni. Circa il 6,2% di coloro che hanno perso meno del 20% della loro il peso corporeo ha riportato una diagnosi di tumore negli anni successivi, rispetto al 3,6% dei pazienti che hanno perso il 20% o più del loro peso: ovvero la riduzione del rischio è stata di circa il 50%. Il tipo di tumore più comune era quello del seno (34%), seguito da tiroide (8,5%), melanoma (7%), colon (6%), rene (6%), uterino (5%) e polmone (4%). “I dati suggeriscono che esiste una soglia di perdita di peso che, se raggiunta, riduce significativamente il rischio di cancro nei pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica. Quindi, l’effetto protettivo dell’intervento dipende dal grado di perdita di peso”, conclude l’autore principale dello studio Andrea M. Stroud.
AIOM: “Gli oncologi convocati da AIFA costretti alle dimissioni mai riunito il gruppo di lavoro, siano condivise le decisioni sui farmaci”
“Apprendiamo con rammarico che gli oncologi convocati dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) lo scorso gennaio per la prima riunione del gruppo di