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Studio: l’obesità aumenta anche la solitudine

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Roma, 5 luglio 2018 – Come è noto l’obesità provoca una serie di gravi problemi di salute. Secondo un team di scienziati inglesi dell’Università di Cambridge potrebbe inoltre essere collegata al sempre crescente problema della solitudine. Alla base delle due condizioni ci sarebbe infatti un legame genetico. In Gran Bretagna un quarto degli anziani con più di 65 anni soffre di solitudine. Una situazione che può aumentare il rischio di molte malattie e può addirittura causare la morte precoce. Quasi due terzi dei cittadini sono invece sovrappeso, ricordano gli esperti su ‘Nature Communications’. I ricercatori, del prestigioso ateneo d’Oltremanica, hanno scoperto che aree simili nei geni sono legate sia all’aumento della probabilità di accumulare chili in eccesso, sia di incappare nell’isolamento sociale. Il team ha analizzato le variazioni genetiche in 487.647 inglesi ‘schedati’ nella UK Biobank e che avevano fornito risposte a un questionario sulla loro percezione della solitudine, sulla frequenza delle loro interazioni con gli altri e sulla qualità di queste interazioni. Il team ha quindi studiato la genetica dei pazienti per determinare la suscettibilità alla solitudine e la suscettibilità ai chili di troppo. Ne è emerso che coloro che si considerano soli hanno mutazioni in comune a livello di 15 aree del proprio Dna. Le stesse aree genetiche sono simili a quelle rilevate fra le persone in sovrappeso, e sono collegate a una regione del cervello associata all’autocontrollo emotivo e all’innesco di abusi alimentazione.

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