Roma, 9 aprile 2018 – Le preziose sostanze antiossidanti dei frutti di bosco potrebbero essere utilizzate in futuro come armi anti-cancro. Si tratta di molecole antiossidanti, dette antocianine, che conferiscono il caratteristico colore acceso. Una ricerca, pubblicata sulla rivista Scientific Reports, sostiene che queste sostanze interferiscono con quei geni che promuovono la crescita tumorale. Favoriscono infatti l’attivazione di altri geni cosiddetti “oncosoppressori” (che sopprimono la crescita del cancro). Lo studio è stato condotto presso l’Università della Finlandia Orientale e getta le basi per lo sviluppo di nuove armi anti-cancro. Gli scienziati scandinavi hanno studiato in particolare la cianidina, sostanza presente in particolar modo nel ribes nero, nel mirtillo e nel mirtillo rosso. Trattando cellule di tumore del colon con la cianidina, questa mostra di essere in grado di attivare un ‘circuito anticancro’: attiva l’enzima ‘sirtuina 6’ che a sua volta spegne dei geni che promuovono la crescita delle cellule malate e attiva geni oncosoppressori, che riducono la crescita tumorale. Gli esperti hanno anche ideato un ‘software’ che predice l’azione anti-cancro di tutte le altre molecole antiossidanti presenti nei cibi, si dà poter effettuare uno screening a tappeto di quelle che potrebbero rivelarsi utili come base di partenza per sviluppare nuovi farmaci antitumorali.
AIOM: “Gli oncologi convocati da AIFA costretti alle dimissioni mai riunito il gruppo di lavoro, siano condivise le decisioni sui farmaci”
“Apprendiamo con rammarico che gli oncologi convocati dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) lo scorso gennaio per la prima riunione del gruppo di