Roma, 30 novembre 2017 – Negli Stati Uniti il 42% di tutti i casi di cancro e il 45% dei decessi provocati da malattie oncologiche sono riconducibili a fattori di rischio modificabili. E’ quanto sostiene uno studio dell’American Cancer Society (ACS) pubblicato su CA: A Cancer Journal for Clinicians. I fattori di rischio inclusi nelle analisi degli specialisti d’oltre oceano sono stati: fumo di sigaretta, fumo passivo, eccesso di peso corporeo, assunzione di alcol, consumo di carne rossa e lavorata, basso consumo di frutta e verdura, fibre e calcio nella dieta, inattività fisica, luce ultravioletta, e sei infezioni associate al cancro. Il fumo di sigaretta si è mostrato associato alla percentuale più alta di casi di cancro (19%) e di decessi (28,8%), seguito da eccesso di peso corporeo (7,8% dei casi; 6,5% dei decessi), assunzione di alcol (5,6% dei casi; 4% dei decessi), radiazioni UV (4,7% dei casi; 1,5% dei decessi) e inattività fisica (2,9% dei casi; 2,2% dei decessi). Un basso consumo di frutta e verdura poteva essere collegato all’1,9% dei casi e al 2,7% dei decessi, mentre l’infezione da HPV era legata all’1,8% dei casi e all’1,1% dei decessi. Diversi tumori avevano un’alta percentuale di casi attribuibili a fattori di rischio analizzati, tra cui i tumori polmonari (con il numero più alto di casi), i tumori epatici, i tumori del colon-retto (al secondo posto per numero di casi) e i tumori al seno. Il fumo è stato ritenuto responsabile per l’81,7% dei tumori polmonari, il 73,8% dei tumori della laringe, il 50% di quelli tumori esofagei e il 46,9% dei tumori della vescica.
AIOM: “Gli oncologi convocati da AIFA costretti alle dimissioni mai riunito il gruppo di lavoro, siano condivise le decisioni sui farmaci”
“Apprendiamo con rammarico che gli oncologi convocati dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) lo scorso gennaio per la prima riunione del gruppo di