10 maggio 2022 – La prevenzione è ancora trascurata da troppi italiani. Le donne risultano tendenzialmente più attente degli uomini in quanto solo il 15% dei maschi ha svolto una visita andrologica nell’ultimo anno. Tuttavia appena un’italiana su due è andata dal ginecologo ultimi 12 mesi. Una su tre sembra evitare questo controllo di base a prescindere dalla pandemia. Ad accomunare i due generi c’è invece la scarsa attenzione alla salute della propria pelle. Il 54% degli uomini e delle donne non ha mai svolto una visita dermatologica per la valutazione dei nei.
Sono questi i principali dati contenuti in una recente indagine condotta dall’Osservatorio Sanità di UniSalute e svolta su un campione di 1.200 italiane e italiani. Dalla ricerca emerge come la prevenzione non sia una abitudine ancora acquisita dalle donne. Il 16% dichiara di non fare una visita ginecologica da molti anni, il 13% riferisce addirittura di non averla mai fatta. Anche un esame importante come il Pap test è stato effettuato nell’ultimo anno da meno di una donna su tre (31%); nella fascia d’età tra i 30 e i 44 anni il 30% delle donne dichiara di non averlo mai fatto o di averlo fatto molti anni fa. In merito alla frequenza dei controlli per la prevenzione del tumore al seno, solo una donna su quattro ha svolto un’ecografia al seno nell’ultimo anno e il 44% delle donne tra i 30 e i 44 anni non si è mai sottoposta a questo esame. Tecniche preventive come l’autopalpazione sono praticate con regolarità solo dal 29% delle donne italiane. Per quanto riguarda la mammografia, il 23% delle donne tra i 45 e i 54 anni dichiara di averla effettuata molti anni fa o di non averla mai effettuata, nonostante sia consigliata come controllo regolare a tutte le donne sopra i 40 anni. Non va meglio per gli uomini: il sondaggio rivela come appena il 15% sia stato dall’andrologo nell’ultimo anno. Inoltre, un esame importante per la salute della prostata, ossia il dosaggio del PSA, è stato effettuato nell’ultimo anno solo dal 42% degli uomini tra i 55 e i 65 anni, dato che scende al 27% nella fascia d’età 45-54.
AIOM: “Gli oncologi convocati da AIFA costretti alle dimissioni mai riunito il gruppo di lavoro, siano condivise le decisioni sui farmaci”
“Apprendiamo con rammarico che gli oncologi convocati dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) lo scorso gennaio per la prima riunione del gruppo di