15 novembre 2021 – Fare sport e stare all’aperto rappresentano due abitudini protettive per la salute mentale, anche durante la pandemia, aiutando a contrastare l’insorgenza di ansia e depressione. È emerso da un maxi-studio che ha coinvolto oltre 20 mila persone, condotto presso il Kaiser Permanente a Pasadena (California) e pubblicato sulla rivista Preventive Medicine. Lo studio è iniziato durante il primo lockdown nel 2020 e si è basato su un’indagine online inviata a 250 mila individui in 5 stati USA. Hanno risposto in oltre 20 mila ed è emerso chiaramente che chi è riuscito a restare fisicamente attivo e a trascorrere tempo all’aperto durante il lockdown è risultato protetto da ansia e depressione. Si tratta di un riscontro importante se si pensa che diversi studi hanno evidenziato come durante la pandemia i tassi di depressione si siano più che triplicati, colpendo più duramente donne e giovani. Sapere che due comportamenti sani e semplici come fare attività fisica e stare all’aperto siano protettivi per l’equilibrio e il benessere psichico della popolazione è di per sé un’arma importante in momenti di crisi. “Anche durante una pandemia o altri momenti di crisi per la salute pubblica, le persone dovrebbero essere incoraggiate a restare fisicamente attive per mantenere la loro salute fisica e mentale” – ha affermato l’autore principale del lavoro Deborah Rohm Young. “Parchi e altre aree naturali dovrebbero rimanere aperte durante le emergenze di salute pubblica per incoraggiare l’attività fisica all’aperto”. In futuro sarà importante soppesare la decisione di chiudere i parchi e altre aree all’aperto, tenendo conto dell’impatto negativo di queste chiusure sulla salute mentale delle persone, ha concluso Young.
AIOM: “Gli oncologi convocati da AIFA costretti alle dimissioni mai riunito il gruppo di lavoro, siano condivise le decisioni sui farmaci”
“Apprendiamo con rammarico che gli oncologi convocati dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) lo scorso gennaio per la prima riunione del gruppo di