Roma, 18 gennaio 2018 – In Italia sono 74% gli italiani che in un anno vanno dal medico di medicina generale (Mmg). In prevalenza di sesso femminile (79,3% contro il 68,3% dei cittadini di sesso maschile) e al di sopra dei 75 anni di età (92%). A proposito degli over 65, invece, il numero più alto di “frequentatori” del Mmg si registra in Basilicata (94,5%), mentre il numero più basso in Valle d’Aosta (80,5%). Nello specifico emerge che gli over 65 più “affezionati” hanno basso titolo di studio (91,4%) ed economicamente fanno parte di una classe media (terzo quintile di reddito: 92,6%). Anche dallo specialista ad andare di più sono gli over 75, ma in percentuale minore del Mmg: in media 69,6%, stavolta con un predominio degli uomini (70,3%) sulle donne (69,1%). La Regione in cui gli over 65 frequentano in maggior numero lo specialista è il Lazio (74,4%), quella dove vanno meno è Bolzano (55,1%). In tal caso, però, si tratta soprattutto di cittadini con un alto livello di istruzione (59,5%) e di reddito (il 59,7% è nel quinto quintile). A rilevare il dato è l’Istat, a fine ottobre 2017 in occasione del rapporto sulle condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari in Italia e nell’Unione europea. Il dato riguarda anche in questo caso (è già stata riportata su Quotidiano Sanità l’analisi per le malattie croniche e l’assistenza domiciliare e quella sulle cure dentali) l’assistenza sul territorio e, in particolare, quella delle figure che dovrebbero fare da filtro al pronto soccorso e se possibile ai ricoveri ospedalieri. Riferendosi ai 12 mesi precedenti la rilevazione, secondo i dati Istat, appunto, in media il 74% delle persone da 15 anni in poi ha fatto ricorso al medico di famiglia (in media però i contatti non sono alti: 1,2%), mentre si è rivolto al Mmg il 90,9% degli ultrasessantacinquenni (con l’1,6% di contatti). Anche lo specialista è gettonato fuori dall’ospedale: vi si è rivolto il 54% degli individui da 15 anni in su e il 67,2% degli over 65.
AIOM: “Gli oncologi convocati da AIFA costretti alle dimissioni mai riunito il gruppo di lavoro, siano condivise le decisioni sui farmaci”
“Apprendiamo con rammarico che gli oncologi convocati dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) lo scorso gennaio per la prima riunione del gruppo di