Milano, 27 novembre 2020 – In Italia i malati rari d’Italia sono circa 433mila persone. Se si considerano quelle che hanno almeno un’esenzione per patologia rara, sono pari allo 0,7% della popolazione nazionale. Una speranza di vita, e di qualità di vita, per loro sono i farmaci orfani: la spesa complessiva per queste molecole inserite nella lista Aifa nel 2019 è di “appena 1,6 miliardi” di euro, ma le opportunità terapeutiche per i malati rari continuano a crescere e secondo l”Horizon Scanning’ Aifa arriveranno entro l’anno altri 17 farmaci orfani con risultati potenzialmente rilevanti. A tracciare un quadro della situazione è il Report annuale Ossfor (Osservatorio farmaci orfani) – giunto alla quarta edizione, presentato oggi in un evento online – realizzato dai ricercatori di Crea Sanità (Centro per la ricerca economica applicata in sanità) e di Osservatorio malattie rare Omar, che arriva a esaminare dati analitici che coprono quasi il 50% della popolazione italiana. “Questo – spiega Barbara Polistena di Crea Sanità, università degli Studi di Roma Tor Vergata – grazie alla sempre più ampia collaborazione delle Regioni. Ai dati ricevuti in passato da Toscana, Puglia, Campania e Lombardia si aggiungono, infatti, quest’anno anche quelli del Lazio, con un’equa distribuzione tra Nord e Sud”. I farmaci orfani che hanno avuto il parere positivo di Ema nel 2020 “sono più del doppio rispetto al 2019 e dalle nostre analisi prevediamo che nel 2021 questo numero sia addirittura più del triplo, sempre rispetto al 2019 e si confermano come aree prevalenti l’ematologia, l’oncologia e l’immunologia – illustra Michele Marangi dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa – Quello che cambia è la tendenza a molecole sempre più complesse, quindi prodotti meno chimici, più biologici e in particolare terapie avanzate. Queste ultime da sole costituiscono ad esempio il 19% di tutti i farmaci orfani che hanno avuto parere positivo Ema nel 2020 o si prevede l’avranno nell’arco dell’anno prossimo”.
AIOM: “Gli oncologi convocati da AIFA costretti alle dimissioni mai riunito il gruppo di lavoro, siano condivise le decisioni sui farmaci”
“Apprendiamo con rammarico che gli oncologi convocati dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) lo scorso gennaio per la prima riunione del gruppo di