Roma, 3 luglio 2020 – Prosegue nel nostro Paese la crescita del consumo di bevande alcoliche. Le persone che, nel 2018, hanno bevuto alcol lontano dai pasti sono state il 40,5% degli uomini e il 20,4% delle donne. In totale ammontano a quasi 16 milioni di cittadini sopra gli 11 anni e si tratta di un dato in aumento rispetto alle stime precedenti. E’ quanto rende noto il rapporto “Epidemiologia e monitoraggio alcol-correlato in Italia e nelle Regioni” elaborato dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). I valori massimi riguardano gli uomini nella fascia di età 18-44 anni e le donne della classe di età 18-24 anni. L’analisi del trend dei consumatori di vino o alcolici fuori pasto mostra che, per entrambi i generi, è aumentata la prevalenza dei consumatori rispetto al 2008 (M=+10,2%.; F=+38,0%) e per il genere femminile si conferma anche nel 2018 un incremento lineare costante rispetto al precedente anno (da 19,4% a 20,4%). Nel 2018, oltre 5 milioni di persone sopra gli 11 anni (il 14,2% degli uomini e il 6,1% delle donne) hanno dichiarato di aver abitualmente ecceduto nel consumo di bevande alcoliche. La percentuale, non diminuita rispetto agli anni precedenti, è più elevata per entrambi i sessi riguarda gli adolescenti di 16-17 anni e gli ultra 65enni. Al contrario, la percentuale più bassa riguarda la fascia 18-24 anni. “L’alcol – si legge nel report dell’Iss – è e resta un serio problema di salute in Italia; la prevenzione che manca va rafforzata richiedendo interventi urgenti, al momento non resi disponibili dai piani di prevenzione e comunque evidentemente sinora inefficaci se da anni non riescono a contrastare stili e modelli di consumo che causano costi sostanziali di cui si dovrebbe valutare congruo e opportuno abbattimento. I dati dimostrano ancora una volta che l’alcol è ancora uno tra i più temibili fattori di rischio e di malattia in Italia. Ai consumi medi pro-capite in ripresa non poteva non esserci il riscontro di un incremento della popolazione di consumatori a rischio e di binge drinker, indicatori della necessità di risposte di salute pubblica e dei servizi sanitari, di interventi sul marketing e sulla disponibilità delle bevande alcoliche più incisive, e anche i sistemi di monitoraggio relativi all’implementazione delle politiche in Italia mostrano essere tra le aree da rafforzare”.
AIOM: “Gli oncologi convocati da AIFA costretti alle dimissioni mai riunito il gruppo di lavoro, siano condivise le decisioni sui farmaci”
“Apprendiamo con rammarico che gli oncologi convocati dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) lo scorso gennaio per la prima riunione del gruppo di