Roma, 28 febbraio 2020 – L’Italia si classifica al quarto posto in Europa (con il 20,8%) per incidenza della spesa sociale sul Pil. Risulta tuttavia undicesima per l’incidenza percentuale della spesa pubblica per la salute sul Pil: 6,8%. La media registrata nell’Unione Europea si attesta al 7% (senza contare l’ormai uscente Regno Unito). E’ quanto emerge dal Rapporto Highest proportion of government expenditure goes to social protection and health redatto dall’EUROSTAT e recentemente pubblicato. Secondo il documento nel 2018 la spesa pubblica totale nell’Unione Europea è stata pari al 46,7% del prodotto interno lordo. Una quota che risulta in costante riduzione fin dal 2012. Quello anno infatti si attestava al 49,7% del Pil. Tra le principali funzioni della spesa pubblica nell’UE la più importante è quella per la “protezione sociale” equivalente al 19,2% del Pil. Seguono i settori della “salute” (7,0%), “servizi pubblici generali” (6,0%) “istruzione” (4,6%) e “affari economici” (4,4%). Sempre nel 2018 cinque Stati membri (Finlandia, Francia, Danimarca, Italia e Austria) hanno dedicato almeno il 20% del Pil alla protezione sociale. Irlanda, Malta, Lettonia, Romania, Bulgaria e Repubblica Ceca hanno invece speso ciascuna il 12% del Pil, o meno, per la protezione sociale.
AIOM: “Gli oncologi convocati da AIFA costretti alle dimissioni mai riunito il gruppo di lavoro, siano condivise le decisioni sui farmaci”
“Apprendiamo con rammarico che gli oncologi convocati dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) lo scorso gennaio per la prima riunione del gruppo di