Roma, 20 dicembre 2019 – Lo scorso anno la speranza di vita alla nascita in Italia ha raggiunto il massimo storico: 82,3 anni (80,9 per gli uomini e 85,2 per le donne). Il nostro Paese si classifica così al secondo posto in Europa dopo la Spagna. E’ quanto ha evidenziato la settima, e ultima, edizione del rapporto Bes redatto dall’Istat. Secondo il documento la maggiore longevità femminile si accompagna però a condizioni di salute più precarie. Una donna di 65 anni può aspettarsi di vivere in media altri 22,5 anni, di cui 12,7 anni (il 56,4%) con limitazioni nelle attività. Per un uomo invece, della stessa età, la speranza di vita è 19,3 anni, di cui 9,3 anni (48,9%) con limitazioni. Un altro dato sotto esame è quello della speranza di vita in buona salute alla nascita che al Nord è più alta di 3 anni rispetto al Mezzogiorno (59,3 contro 56,3 anni), quella a 65 anni senza limitazioni è più alta di 2 anni (10,6 al Nord contro 8,6 anni del Mezzogiorno). La diffusione di stili di vita più salutari procede ancora rilento. L’unica eccezione è la percentuale di persone sedentarie (che non praticano alcuna attività fisica nel tempo libero) che passa dal 37,9% del 2017 al 35,7% del 2018. Nel 2018, le regioni del Mezzogiorno (49,6%) continuano ad avere i valori più elevati per l’eccesso di peso (43,3% Centro e 41,9% Nord).
AIOM: “Gli oncologi convocati da AIFA costretti alle dimissioni mai riunito il gruppo di lavoro, siano condivise le decisioni sui farmaci”
“Apprendiamo con rammarico che gli oncologi convocati dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) lo scorso gennaio per la prima riunione del gruppo di