Roma, 16 aprile 2019 – Un paziente oncologico su tre fa ricorso a rimedi alternativi come prodotti erboristici e multivitaminici o ricorre anche a terapie alternative quali agopuntura, osteopatia, meditazione e yoga. E’ quanto sostiene uno studio della UT Southwestern University Medical Center in Texas (USA). La ricerca è stata pubblicata sulla rivista JAMA Oncology. “Si tratta di un dato preoccupante – ha riferito l’autore Nina Sanford -. Infatti le terapie oncologiche possono essere influenzate negativamente dall’uso di altre sostanze, anche di natura erboristica; si sospetta, inoltre, che prendere troppe vitamine (antiossidanti) possa ridurre l’effetto della radioterapia”. Lo studio si è basato sull’analisi di dati dell’indagine dei Centers for Disease Control and Prevention, la “National Health Interview Survey”. È emerso che le terapie alternative più diffuse tra i malati oncologici sono proprio i prodotti erboristici e l’osteopatia. L’altro dato allarmante, afferma Sanford, è che il 29% dei pazienti che fa uso di terapie alternative non ne parla col proprio medico, sottovalutando i rischi di interazioni con le terapie oncologiche; a loro volta i medici potrebbero non chiedere attivamente al paziente se assume altri prodotti e quali. Dunque, conclude l’esperta, “serve cautela nell’assunzione di integratori di qualunque tipo mentre ci si sottopone a cure oncologiche, mentre ben vengano approcci come lo yoga, la meditazione o più in generale l’esercizio fisico i cui benefici su pazienti con tumore sono stati dimostrati in diversi studi.
AIOM: “Gli oncologi convocati da AIFA costretti alle dimissioni mai riunito il gruppo di lavoro, siano condivise le decisioni sui farmaci”
“Apprendiamo con rammarico che gli oncologi convocati dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) lo scorso gennaio per la prima riunione del gruppo di