Roma, 9 ottobre 2018 – Sei miliardi di euro è il totale che le Regioni spendono in sanità: dall’ovatta ai pasti, dal lavaggio della biancheria ai dispositivi per il diabete. Eppure oltre il 15%, pari a quasi un miliardo, si potrebbe tranquillamente risparmiare senza intaccare la qualità delle cure. Bisognerebbe limitarsi a uniformare i prezzi delle forniture a quelli pagati dalle regioni ‘virtuose’ oppure allinearli ai cosiddetti “prezzi standard”. È questo il dato che emerge da una stima dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), sull’impatto degli sprechi in sanità e dei relativi risparmi conseguibili applicando i vari prezzi di riferimento elaborati, nel corso degli anni, dall’Authority presieduta da Raffaele Cantone. Nello specifico, secondo una tabella di sintesi appena elaborata dall’Anac, per presidi e dispositivi medici come siringhe, ovatta e cerotti, che costano complessivamente alle Regioni 75 milioni di euro, si potrebbero risparmiare 15 milioni, ovvero il 20%.
AIOM: “Gli oncologi convocati da AIFA costretti alle dimissioni mai riunito il gruppo di lavoro, siano condivise le decisioni sui farmaci”
“Apprendiamo con rammarico che gli oncologi convocati dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) lo scorso gennaio per la prima riunione del gruppo di