Roma, 19 settembre 2018 – Il benessere e la salute psicofisica degli uomini sono messi a dura prova da numerosi fattori. Tra i vari si segnalano l’istruzione, l’occupazione, l’esclusione sociale, la discriminazione, il pensionamento e le condizioni di vita. C’è un elemento, però, che sembra andare ad assoluto beneficio della incolumità maschile. Si tratta della parità di genere. Nei Paesi dove è preservata, infatti, si registrano tassi dimezzati di depressione, maggior possibilità che venga praticato sesso sicuro, minori suicidi e una diminuzione pari al 40% dei fenomeni di morte violenta. È quanto riporta l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), che per la prima volta si è occupata della salute e del benessere maschile nei 53 Paesi della regione europea dell’Organizzazione. Nella ricerca si ricorda che “le norme di genere e le aspettative sociali influenzano il fatto che più uomini rispetto alle donne fumino, consumino alcol, siano vittima di infortuni o coinvolti in episodi di violenza interpersonale. La loro salute si deteriora anche a causa di alimentazione scorretta, altro elemento variabile attraverso la regione. Per esempio – sottolinea lo studio – il rischio di eccessivo consumo di sodio è più marcato in Asia Centrale, mentre il rischio principale in Europa occidentale è dato da regimi alimentari carenti in frutta e verdura”. “I dati più recenti – evidenzia l’indagine – dimostrano che negli uomini della regione europea Oms il fumo è stato responsabile di circa 1 milione di morti, nel 2016 viene indicato come il principale rischio per la salute degli uomini che vivono in Europa centrale e occidentale. Il consumo di alcol e di droghe è il fattore numero uno di rischio nei Paesi dell’Est, causa di circa il 24% degli anni persi di vita della popolazione maschile. In Asia centrale, il fattore di rischio principale è dato da alimentazione poco sana, causa di circa il 17% degli anni persi di vita della popolazione maschile”. Inoltre, avverte l’Oms, “gli uomini sono spesso meno portati a rivolgersi ai medici rispetto alle donne. Per esempio, uomini con problemi emotivi o con sintomi di depressione spesso non vengono diagnosticati perché non prendono sul serio tali condizioni e non sono abituati a chiedere aiuto”.
AIOM: “Gli oncologi convocati da AIFA costretti alle dimissioni mai riunito il gruppo di lavoro, siano condivise le decisioni sui farmaci”
“Apprendiamo con rammarico che gli oncologi convocati dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) lo scorso gennaio per la prima riunione del gruppo di