Roma, 31 luglio 2018 – E’ una spezia originaria del sub-continente indiano ed è stata portata in Europa dagli inglesi nei secoli scorsi. Il suo nome è turmeric (in latino “terra interessante”), ma è più conosciuta come curcuma. Deriva da una pianta erbacea della famiglia Zinziberacee. Dalle radici opportunamente lavorate si ricava una polvere dal colore giallo arancio molto intenso (simile allo zenzero) che fa parte delle spezie che compongono il curry. Da oltre 5.000 anni è usata non solo in cucina, ma anche come ornamento e cosmetico. Inoltre è apprezzata per gli effetti benefici sulla salute. E’ dimostrato infatti che:
– previene l’insorgenza della leucemia e di otto diversi tumori (seno, colon, prostata, bocca, polmoni, fegato, pelle, reni);
– è un potentissimo antiossidante in grado di trasformare i radicali liberi in sostanze innocue per il nostro organismo;
– migliora il funzionamento dell’apparato digerente perché incrementa la produzione di bile e il deflusso nell’intestino;
– pulisce i vasi sanguigni dal colesterolo cattivo (o LDL).
Dalla curcuma si ottiene la curcumina una sostanza che protegge il cervello ed è un potenziale strumento per prevenirne l’invecchiamento patologico.
AIOM: “Gli oncologi convocati da AIFA costretti alle dimissioni mai riunito il gruppo di lavoro, siano condivise le decisioni sui farmaci”
“Apprendiamo con rammarico che gli oncologi convocati dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) lo scorso gennaio per la prima riunione del gruppo di