Roma, 12 gennaio 2018 – In Italia aumenta il numero degli studi clinici sui farmaci. Nel 2016, infatti, si registra una crescita del 3% sul totale europeo, così come quelli promossi da enti no profit. A riportare il dato è il 16° Rapporto nazionale sulla Sperimentazione Clinica dei medicinali sul 2016 dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Nello specifico emerge che nel 2016 su 3.255 sperimentazioni europee, 660 (pari al 20,3%) sono state italiane.In proporzione più del 2015, in cui sulle 3.918 europee 672 erano state italiane (17,2%), e degli anni precedenti fino al 2012 in cui si aggiravano sempre sul 17% circa. La metà degli studi clinici fatti nel 2016 si è concentrata sui farmaci oncologici e immunomodulatori (49,9%), mentre sono in lieve aumento quelli in ambito neurologico (9,5%), ematologico (6,9%) e immunitario. Calano le sperimentazioni in ambito infettivologico (pari al 7,5%, con una flessione dello 0,7%), il secondo settore per spesa farmaceutica in Italia dopo l’oncologia. “Nell’attuale emergenza globale data dalla resistenza agli antimicrobici – si legge nel rapporto – questo è senz’altro un aspetto su cui rivedere le strategie, per favorire maggiori investimenti per lo studio di nuove molecole in grado di sconfiggere i cosiddetti super-batteri”. Per le nuove terapie geniche, le sperimentazioni con valutazioni di farmacogenetica sono oltre il 15% del totale e continua lo spostamento verso sperimentazioni su farmaci biologici e biotecnologici. Sul fronte delle malattie rare, si rileva un incremento rispetto al 2015. In generale sono aumentate le sperimentazioni promosse da enti no profit, arrivate ad essere nel 2016 il 27%.
AIOM: “Gli oncologi convocati da AIFA costretti alle dimissioni mai riunito il gruppo di lavoro, siano condivise le decisioni sui farmaci”
“Apprendiamo con rammarico che gli oncologi convocati dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) lo scorso gennaio per la prima riunione del gruppo di