Milano, 6 dicembre 2017 – Attraverso un test genetico sarà possibile individuare percorsi terapeutici personalizzati per riuscire a dire addio per sempre alle sigarette. La scoperta arriva dall’Istituto Nazionale dei Tumori (INT) di Milano che ha pubblicato uno studio su Scientific Reports, rivista del gruppo Nature. I ricercatori lombardi hanno iniziato a lavorare su un semplice prelievo di sangue e sono riusciti a identificare le caratteristiche genetiche individuali che influenzano il rischio di diventare dipendente dal fumo o anche la difficoltà a smettere pur con l’aiuto di farmaci. “Alcune variazioni nel DNA, specifiche per ciascun individuo, localizzate nei geni che determinano i recettori della nicotina – spiegano i ricercatori – sono risultate associate con il rischio di diventare dipendenti proprio dalla nicotina. In particolare, alcune di queste variazioni determinano anche un’aumentata difficoltà a smettere di fumare in pazienti che hanno assunto degli specifici trattamenti farmacologici antifumo e hanno ricevuto un apposito supporto psicologico. I risultati dello studio hanno anche confermato che smettere di fumare e soprattutto ‘non riprendere’ non è facile. Infatti, benché poco dopo l’inizio della terapia antifumo oltre il 70% dei soggetti è riuscito a smettere di fumare, a un anno dall’ inizio del trattamento, molti sono ricaduti nella dipendenza dal fumo e solo il 47% delle persone ha smesso definitivamente. “Questi risultati – afferma Francesca Colombo, ricercatrice dell’Unità di Epidemiologia Genetica e Farmacogenomica dell’INT, oltre che coordinatrice dello studio – rappresentano il primo passo verso l’individuazione di un profilo genetico individuale, sulla base del quale si potrà definire un percorso terapeutico di disassuefazione dal fumo il più personalizzato possibile”.
AIOM: “Gli oncologi convocati da AIFA costretti alle dimissioni mai riunito il gruppo di lavoro, siano condivise le decisioni sui farmaci”
“Apprendiamo con rammarico che gli oncologi convocati dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) lo scorso gennaio per la prima riunione del gruppo di